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Riso: se lo cuoci così abbassa la glicemia e riduci le sue calorie! Lo dice questo studio

Riso: se lo cuoci così abbassa la glicemia e riduci le sue calorie! Lo dice questo studio

Riso: se lo cuoci così abbassa la glicemia! Lo dice questo studio.

In cucina è importante sapere quel che si fa quando si cuociono gli alimenti. Nel caso del riso, per esempio, c’è un “trucco” per cuocerlo che può dimezzarne le calorie.

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Riso: se lo cuoci così abbassa la glicemia! Lo dice questo studio

Il riso è uno degli alimenti più consumati al mondo. Offre molti vantaggi: è economico, abbastanza facile da preparare e ci si possono realizzare un sacco di piatti diversi e tutti appetitosi.

Va peraltro avvertito che se si conduce una vita piuttosto sedentaria, un consumo elevato di riso può dare dei problemi, soprattutto in termini di glicemia.

Una tazza di riso cotto dà all’incirca 240 calorie. La maggior parte di queste calorie sono fornite dall’amido, che si trasforma in zucchero e se non viene bruciato con l’attività fisica si accumula sotto forma di grasso.

Come per tutti gli alimenti, il modo in cui si cucina il riso ne può modificare le caratteristiche nutritive. Ora, alcuni studiosi dello Sri Lanka hanno scoperto un modo nuovo e anche piuttosto semplice di cucinare il riso che fa calare di più della metà il numero di calorie fornite da questo essenziale alimento.

Come cuocere il riso in modo che dia la metà delle calorie

La chiave sta nel tipo di amido che viene ingerito. Ci sono due tipi principali di amido:

quello digeribile, che viene elaborato nello stomaco e trasformato in fretta in glucosio;

quello resistente, che non viene scomposto nell’intestino tenue, non viene convertito in glucosio e dà meno calorie.

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Questo secondo amido passa all’intestino crasso, dove agisce come una fibra alimentare, coi relativi benefici delle fibre (stimola la motilità intestinale, diminuisce il picco glicemico).

Tenendo conto di tutto ciò, i ricercatori di Ceylon hanno pensato di trasformare l’amido digeribile in amido resistente: lo scopo, ovvio, è di ridurre il numero delle calorie utilizzabili.

Il metodo – o “trucco” – consiste nell’aggiungere un grasso all’acqua bollente prima di versarci il riso per la cottura. Può trattarsi ad esempio di olio di cocco, olio extravergine o di qualunque altro tipo di olio. Quanto olio aggiungere? La regola è aggiungerne il tre per cento del peso del riso che si sta per cuocere.

Il che significa, più o meno, un cucchiaino di olio per mezza tazza di riso. Questo studio è stato presentato al National Meeting and Exposition dell’American Chemical Society nel marzo del 2015.

Il riso viene cotto a fuoco lento per 40 minuti. Poi lo si fa freddare in frigo per 12 ore prima di essere di nuovo riscaldato per il consumo.

Il punto, secondo questi studiosi, è che l’olio interagirebbe con l’amido del riso modificandone e portando alla formazione di legami idrogeno tra le molecole di amilosio all’esterno dei chicchi di riso, ciò che lo trasforma in un amido resistente.

Come si vede, non è un metodo difficile da mettere in pratica, sempre che si abbia la pazienza di aspettare 12 ore prima di recuperare il riso dal frigo.

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Articolo revisionato da Maria Di Bianco, Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.

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