Evita le creme solari con questo ingrediente: uccidono i coralli, la conferma.
Che le creme solari possano avere effetti nocivi sull’ambiente non è certo una novità, ormai diverse ricerche hanno ne hanno evidenziato il carattere dannoso per l’ecosistema. Non a caso in alcuni Paesi se ne è vietato l’uso: per salvaguardare i coralli, in particolare.
Si parla di una sostanza che si chiama ossibenzone, filtro solare controverso e già noto da tempo. Ciò che non si sapeva, finora, era come di preciso questa sostanza possa rivelarsi tossica per l’ambiente marino.
Evita le creme solari con questo ingrediente: uccidono i coralli, la conferma
Ora una nuova ricerca aggiunge un tassello importante a ciò che sappiamo dell’ossibenzone. Pubblicato su Science, lo studio ha messo in luce che i coralli assorbono l’ossibenzone e lo convertono in fototossine, ovvero molecole che diventano dannose se vengono esposte alla luce del sole.
Lo studio è stato condotto sugli anemoni di mare, che possono funzionare da modello per le barriere coralline: gli scienziati li hanno esposti a due milligrammi di ossibenzone per litro di acqua di mare.
Anemoni e coralli
Come spiegano i due autori principali dello studio, Djordje Vuckovic e Bill Mitch, “gli anemoni, come i coralli, hanno una superficie traslucida, quindi se l’ossibenzone agisse come una fototossina, i raggi UV che colpiscono il gruppo luminoso innescherebbero una reazione chimica e ucciderebbero gli animali, mentre il gruppo oscuro sopravvivrebbe”.
L’ipotesi è stata verificata nell’esperimento. Dopo 6 giorni, il primo anemone esposto all’ossibenzone e anche alla luce ultravioletta era morto e 10 giorni dopo la stessa sorte è toccata a tutti gli anemoni esposti alla luce, mentre gli anemoni che non erano stati esposti alla luce erano ancora vivi.
Ma basta comprare creme solari senza ossibenzone per proteggere i coralli?
Parrebbe di no: Vuckovic e Mitch avvertono infatti che potrebbero rivelarsi pericolose anche le creme solari dichiarate sicure per i coralli: “Le sostanze chimiche utilizzate in molte creme solari alternative ‘sicure per la barriera corallina’ – scrivono infatti – contengono lo stesso gruppo alcolico dell’ossibenzone, quindi potrebbero anche essere convertite in fototossine”.