Sostituisci le patate con questo alimento e abbassi la glicemia del 35%: ecco lo studio
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Se sostituisci le patate con questo alimento abbassi la glicemia del 35%. Lo dice questo studio!
Uno studio condotto dall’Università di Guelph, in Canada, ha trovato che sostituire le patate con le lenticchie può diminuire i livelli di glucosio nel sangue. Grazie alle loro proprietà e al loro alto valore nutritivo, questi legumi si possono considerare un vero e proprio super food.
Lenticchie, abbassano i livelli di zucchero nel sangue
Le lenticchie sono uno dei legumi più consumati al mondo: perché sono buone, ma anche perché fanno bene alla salute. Questo per la vitamina A, le vitamine del gruppo B, la C e i sali minerali che contengono (oltre a calcio, fosforo, potassio e ferro). Non solo: influenzano anche i livelli di glucosio nel sangue, così almeno afferma uno studio.
Ma sembra anche che facciano bene per l’anemia, per la prevenzione dei problemi cardiovascolari, per lo sviluppo dei muscoli e per perdere peso.
Se sostituisci le patate con le lenticchie abbassi la glicemia del 35%
Si diceva della ricerca canadese. Questo studio ha scoperto che sostituire le lenticchie al riso o alle patate può aiutare a ridurre i livelli di glucosio nel sangue di circa il 20 per cento. Il punto è che le lenticchie, non si sa bene ancora perché, non determinano lo stesso picco glicemico post-prandiale di riso, patate o altri alimenti amidacei.
Dall’indagine, in particolare, è risultato che la sostituzione di mezza porzione di riso con le lenticchie può determinare una diminuzione dei livelli di glucosio di circa il 20 per cento. Sostituire invece le lenticchie alle patate ha prodotto una diminuzione della glicemia fino al 35 per cento.
Secondo Alison Duncan, del Dipartimento di salute umana e scienze nutrizionali, le lenticchie possono aiutare a rallentare la digestione e ciò fa in modo che gli zuccheri contenuti negli amidi vengano rilasciati più tardi nel sangue. Ne deriva per conseguenza una riduzione della glicemia.
Articolo revisionato da Maria Di Bianco, Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.
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