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Il miglior olio extravergine d’oliva: su 19 marche analizzate solo 1 è promosso a pieni voti

Il miglior olio extravergine d’oliva: su 19 marche analizzate solo 1 è promosso a pieni voti

Abbiamo già ampiamente trattato la questione relativa all’olio extravergine d’oliva in un nostro precedente articolo, cliccate qui per visualizzarlo.

Lì vi abbiamo presentato i risultati di una ricerca condotta da Öko-Test circa i prodotti presenti sul mercato tedesco. I marchi italiani, hanno registrato purtroppo performance poco lusinghiere.

Su 19 alimenti testati, uno solo è risultato esente da tracce di pesticidi, plastificanti e oli minerali, tutti elementi problematici per la salute del nostro organismo.

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Purtroppo, queste sostanze contaminano il lavorato finale perché presenti sui macchinari che permettono raccolta e spremitura delle olive, nonché imbottigliamento dell’olio. La loro presenza rende spesso vana la scritta “extravergine” riportata in etichetta.

Dalle analisi di laboratorio, però, è emerso un vincitore, meritevole di una particolare attenzione nei confronti del consumatore e di una veridicità di fondo attendibile.

Curiose di scoprire di chi si tratta? Vediamolo insieme!

Il miglior olio extravergine d’oliva: il vincitore secondo Oko-test

Prima di svelarvi quale prodotto sia risultato rispondente in toto ai parametri individuati per gli oli extravergini d’oliva, per completezza di informazioni è necessario specificare un ulteriore particolare.

La ricerca condotta non si è limitata alla ricerca organolettica e scientifica, ma si è estesa anche a livello sensoriale, attraverso prove gustative che ne hanno classificato il sapore.

Il massimo punteggio, correlato dall’assenza di tracce di sostanze nocivi è stato assegnato al marchio Rapunzel ‎Olio extra vergine d’oliva Kreta P.G.

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Il prodotto è davvero di difficile reperibilità nei supermercati o negli esercizi preposti, ma acquistabile su internet al costo di 9,99€.

Oko-Test ha sottolineato che quest’olio si era già aggiudicato la medaglia d’oro 3 anni fa, quando la rivista aveva condotto una ricerca analoga.

 

È importante, però, ricordare a tutti che la presenza di Mosh e Moah negli altri marchi testati, per quanto nociva, rientra sempre nei limiti massi imposti dalle normative internazionali, in attesa di una legge specifica da parte della UE, non appena gli esperti sapranno classificare l’effettiva tossicità di plastificanti e pesticidi, ancora in fase di analisi.

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