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È pieno di arsenico il pesce più amato dagli italiani, ma per depurarlo basta fare così!

È pieno di arsenico il pesce più amato dagli italiani, ma per depurarlo basta fare così!

È pieno di arsenico il pesce più amato dagli italiani, ma per evitarlo basta friggerlo!

È pieno di arsenico ed è uno dei pesci più amati, così riporta Il Salvagente sulle sue pagine on-line, facendo riferimento ad uno studio statunitense, condotto recentemente su un campione molto ampio di americani. Ma la buona notizia è che basta friggerlo per scongiurare qualsiasi rischio.

Questi sarebbero le deduzioni a cui sono arrivati gli studiosi dopo lunghe analisi e osservazioni.

FoodNavigator approfondisce ulteriormente la questione specificando che un consumo frequente di tonno e di altri prodotti ittici non fritti comporterebbe un maggior rischio di mutazioni cellulari anomale.

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È pieno di arsenico il pesce più amato dagli italiani, ma per evitarlo basta friggerlo!

È pieno di arsenico il pesce più amato dagli italiani, ma per evitarlo basta friggerlo!

Come anticipato, le carni del tonno, in particolare, risulterebbero contenere valori elevati di arsenico, mercurio, diossine e bifenili policlorurati (Pcb sostanze tossiche non biodegradabili).

Da un’indagine USA basata sui dati raccolti dal NIH-AARP Diet and Health Study sulla dieta di 3.500.000 statunitensi, gli studiosi hanno osservato che chi consuma due piatti di pesce settimanalmente (con una media quotidiana di 42,8 g) sarebbe esposto ad un rischio maggiore del 22% di sviluppare mutazioni cellulari anomale, soprattutto a carico dell’epidermide.

In particolare, i dati appaiono più allarmanti tra coloro che assumono tonno (14 g) e pesce non fritto.

Non solo, sembra che chi ricorre questo tipo di cottura ribalti completamente la situazione. In breve, più elevato è il consumo di pesce fritto, minore è il pericolo di sviluppare reazioni cellulari pericolose.

Vero è che gli esperti che hanno condotto queste ricerche ammettono di non aver testato i livelli di contaminanti nell’organismo dei soggetti campione. Lo studio, quindi, necessita di approfondimenti.

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Alle nostre latitudini, è intervenuto l’European Food Information Council (Eufic) per precisare la necessità di chiarire gli esiti delle analisi condotte finora per poter dimostrare che davvero sussista un rapporto causa effetto tra la frittura e una minore incidenza di malattie a carico della pelle.

Ma nell’attesa, scaldate l’olio e tuffatevi il pescato del giorno: sarà una gioia per il palato vostro e dei vostri cari!

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