Se solo lo avessimo saputo prima, avremmo avuto un problema in meno con cui fare i conti: basta un cucchiaio di zucchero in forno e succede qualcosa di incredibile.
Partiamo dall’inizio.
Lo zucchero è un molecola di saccarosio composta da due monosaccaridi, il glucosio e il fruttosio.
Viene estratto dalla canna da zucchero o dalla barbabietola, poi viene lavorato, eventualmente raffinato ed infine commercializzato in confezioni che tutte, o quasi, riponiamo scrupolosamente in dispensa.
È perfetto per correggere il sapore dei lievitati, degli infusi e del pomodoro. È indispensabile per la preparazione di dolci come torte, creme e biscotti. Senza addentrarci in complessi discorsi medici, è bene sapere che in soggetti sani, è un ingrediente indispensabile anche per il corretto funzionamento cerebrale.
Ma cosa serve introdurre un solo semplice cucchiaino di zucchero in forno?
Scopriamolo insieme.
Un cucchiaio di zucchero in forno e succede l’incredibile
Quante volte abbiamo preriscaldato il forno per cucinare dei manicaretti e coccolare la nostra famiglia? Un’infinità. Ma come facciamo a sapere se davvero è giunto a temperatura?
Gli elettrodomestici moderni, di solito, emettono un segnale acustico o luminoso per avvisarci, ma siamo sicure che una volta aperto lo sportello non scenda? NO! Anzi, più tempo impieghiamo nelle manovre per inserire la nostra preparazione al suo interno, più il calore interno scende.
Se poi abbiamo un forno di vecchia generazione, la questione si fa molto più complessa. Calcoliamo un tempo stimato per immaginare che abbia raggiunto la gradazione necessaria, un po’ alla cieca, basandoci sull’esperienza.
Ma esiste il trucco del cucchiaino di zucchero! A saperlo prima!
Basta semplicemente versarlo sulla placca (rivestita di carta apposita) e controllare che si caramelli.
Lo zucchero, infatti, si scioglie e si scurisce, trasformandosi in caramello a 160°, più o meno la temperatura standard di ogni ricetta.
Se questo fenomeno tarda a realizzarsi, allora, significa che il forno non ha ancora raggiunto la gradazione auspicata. In caso contrario, possiamo essere certe che si sia stabilizzato: procediamo quindi serenamente con il cuocere il nostro manicaretto, calcolando i tempi senza paura di sbagliare!
Facilissimo, vero?!