Legami soffocanti: troppo senso di maternità mina l’autonomia
I legami sono alla base della vita familiare: l’amore, la cura, l’attenzione reciproca formano l’alveo perfetto per una crescita sana degli individui che ne fanno parte.
Ma attenzione, quando i vincoli diventano eccessivamente soffocanti, a rimetterci sono l’autonomia della mamma e dei figli! Se si verifica una sorta di stretta del controllo e della protezione materna, si palesano poi frustrazioni pericolose per la donna e le persone verso cui indirizza le sue premure.
Le ragioni recondite di questo comportamento sono da ricercarsi in una storia patriarcale tipica della cultura Mediterranea. I rischi sono molteplici: compromettono la stabilità del subconscio e l’autostima.
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Legami soffocanti: troppo senso di maternità mina l’autonomia
Quando la donna diventa mamma, in un Paese dalle profonde radici patriarcali, assume quasi i connotati di un’istituzione nazionalpopolare. Dietro di lei si cela l’ombra della matrona preposta esclusivamente alla dedizione filiale, nell’interesse dei pargoli e suo. Pare quasi che l’essenza della femminilità sia circoscritta al ruolo rivestito tra le quattro mura.
Il significato profondo della vita di una madre si manifesta, nella visione sociale, in un accudimento totalizzante. Ma è proprio così? Abnegazione, sacrificio, dedizione davvero risolvono tutta la complessità di un’identità multi-sfaccettata e articolata quale è quella femminile?
Le conseguenze di una tale riduzione sfociano in un eccesso di controllo e nella proiezione di sé stesse sulla prole, investendo anche i figli di un carico emotivo e di aspettative smisurate. Questo di concretizza nella coartazione della natura di entrambi i soggetti.
Un posto nel mondo
Ora è chiaro a tutti che un’eccessiva dipendenza non permetta l’apertura al mondo: questa preclusione può addirittura presentare stralci di aggressività sottile, ma lesiva per la salute emotiva di tutti i componenti.
Se una donna trova solo tra le quattro mura una dimensione ideale per esercitare potere, rischia di abusarne in termini manipolatori del sub conscio.
Una mamma è sempre e comunque una femmina, deve curarsi di sé stessa senza proiettare la propria immagine sui figli; ha il dovere morale di vivere la sua condizione anche fuori di casa per costruirsi o ricostruirsi un’immagine nel mondo. Con un posto anche in società, sia esso di realizzazione professionale o di relazioni umane, ritrova il suo equilibrio, allenta le aspettative familiari e realizza la sua essenza a tutto tondo.
Non rinunciate ai rapporti esterni all’alveo familiare, nutritevi di amicizia e relazioni esterne, restate femmine sempre, sarete donne davvero e madri quasi perfette!
Qual è la tua reazione?
Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.