5 imbarazzanti segreti che l’industria alimentare non vuole che tu conosca
Molti credono di consumare alimenti che fanno bene alla salute, ma non sempre questo è vero. Le grandi industrie alimentari hanno infatti l’abitudine di finanziare gli studi scientifici affinché questi pongano i loro prodotti nella migliore luce possibile, così influenzando il mercato.
Si tratta di una strategia che ha avuto nei decenni esempi clamorosi e che continua ancora oggi.
Vediamone alcuni esempi.
5 imbarazzanti segreti che l’industria alimentare non vuole che tu conosca
I segreti dell’industria dello zucchero
Oggi è abbastanza di dominio pubblico che lo zucchero in eccesso può causare malattie del sistema cardiovascolare, ma nel 1965 la cosa non era così ovvia.
Appunto a quell’anno risale uno studio finanziato da una Fondazione per la ricerca sullo zucchero secondo il quale, per l’appunto, lo zucchero si rivelava un fattore di rischio per la malattia coronarica. Ovvero: l’industria dello zucchero sapeva per lo meno fin dal 1965 che cosa stava vendendo ai consumatori (Kearns, Schmidt e Glantz, 2016).
I segreti dell’industria delle bibite gassate
Come risulta da uno studio della Boston University del 2017, tra il 2011 e il 2015 la Coca Cola e la Pepsi Cola decisero di finanziare un totale di 95 organizzazioni a carattere sanitario, comprese istituzioni pubbliche, la cui missione era combattere l’obesità (Aaron e Siegel, 2017). Quanto c’era da fidarsi delle raccomandazioni di quegli enti?
I segreti di Ocean Spray
Uno studio pubblicato nel 2016 afferma che il succo di mirtilli aiuta a prevenire le infezioni del tratto urinario: ciò per via del fatto che determinerebbe a ridurre il pH dell’urina, rendendola acida e dunque meno favorevole alla proliferazione dei batteri.
Peccato solo che lo studio, si è scoperto dopo, fosse finanziato dalla Ocean Spray, ovvero un grande produttore americano di succo di mirtilli (Nicolle, 2016).
I segreti degli snack salati
Non è un caso che Doritos e Cheetos, parliamo di due snack venduti negli Stati Uniti, siano così famosi e diffusi. Si tratta infatti di prodotti pensati e “progettati” per indurre una sorta di dipendenza nei consumatori.
Questi snack sono una combinazione irresistibile di grassi, zucchero e sale: buonissimi al palato, specialmente quello dei più piccoli, fanno malissimo alla salute, soprattutto se vengono consumati tutti i giorni e in eccesso.
I segreti del miele
Il miele naturale viene considerato una buona alternativa rispetto allo zucchero semolato. Contiene antiossidanti e alcuni preziosi fitonutrienti, ma alcune varietà che troviamo sul mercato recano etichette inadeguate, in quanto in certi casi non si fa menzione del fatto che il miele è stato “adulterato” con dello zucchero (per far calare i costi di produzione), non è un dettaglio da poco (Ajibola, Chamunorwa Erlwanger, 2012). Insomma, il consumatore crede di avere sotto mano un prodotto completamente naturale, ma non è così.