Una manciata al giorno! Il super alimento che abbassa glicemia e colesterolo del 10% (e non sono le arachidi)
Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina;…
Una manciata al giorno! Il super alimento che abbassa glicemia e colesterolo del 10% (e non sono le arachidi)
I semi di girasole possono regalare diversi interessanti benefici alla nostra salute. Possono anche fungere da spuntino veloce a metà mattina o a metà pomeriggio. Qui di seguito ne trattiamo soprattutto dal punto di vista dei loro possibili benefici per la nostra buona forma fisica. Alcuni forse li troverai sorprendenti.
Il superfood che abbassa colesterolo e glicemia del 10 per cento!
I semi di girasole contengono triptofano. Anche se mancano dati conclusivi al riguardo, secondo i dati di Mental Health America, questo amminoacido consentirebbe di trattare gli stati di ansia e anche l’insonnia.
È chiaro che non vanno consumati con grande quantità, perché sono piuttosto calorici, ma se non si esagera consumarli di tanto in tanto non può farci che bene. Questo, ovviamente, sempre nell’ambito di sane abitudini di vita, che includono una dieta moderata ed equilibrata e regolare esercizio fisico.
Ma vediamo i principali benefici che ci possono derivare dai semi di girasole.
Abbassano la glicemia
Che i semi di girasole possano darci una mano nella prevenzione e nel trattamento del diabete di tipo 2, lo dicono anche alcuni studi.
In particolare, il consumo regolare di questo peculiare alimento sembra possa aiutare a regolare i livelli di glucosio. Questo grazie a uno dei suoi componenti, l’acido clorogenico. sembra che possa abbassare gli zuccheri nel sangue fino al 10 per cento.
Proteggono il cuore
Diversi studi sono stati dedicati all’influenza dei semi di girasole sulla salute del sistema cardiaco-vascolare. Questo è ovviamente un settore di grande rilievo, dato il peso che le malattie di cuore e circolatorie hanno sulla salute generale della popolazione.
In particolare sono da ritenere particolarmente benefici per il cuore i grassi polinsaturi, che aiutano a ridurre il colesterolo cattivo (LDL) e il rischio di malattie cardiache, almeno secondo alcuni dati pubblicati sul BMJ.
Articolo revisionato da Maria Di Bianco, Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.
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Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina; interessata a tutto quello che succede intorno.