Miele di tarassaco: la ricetta segreta


Il miele di tarassaco in realtà è uno sciroppo di fiori, semplicissimo da realizzare. Il suo nome deriva dal fatto che era anticamente considerato il miele dei poveri: poco costoso e di semplice realizzazione, veniva preparato in primavera, quando i denti di leoni sbocciavano colorando i prati.
Il tarassaco, infatti, è una pianta erbacea spontanea commestibile in toto: fiori, foglie, radici, fusto, ogni sua parte detiene conclamate virtù depurative, digestive e remineralizzanti.
Ovviamente, le sue proprietà sono contenute anche in questo miele che miele non è. Si tratta, in fondo, di un rimedio naturale potentissimo, in grado di alleviare i problemi digestivi, di fungere da espettorante, di alleggerire il lavoro epatico.
Ed è buonissimo: sul pane tostato, sui formaggi, nelle insalate, nello yogurt, anche nel tè caldo.
Dolcifica e rinvigorisce… ed è gratis! Basta, infatti, raccogliere i denti di leone ai bordi dei campi e mettersi al lavoro per ottenere questa delizia!
Che aspettate, allora? Si comincia!
Miele di tarassaco: ingredienti e preparazione
Per questa ricetta procuratevi:
- 100 grammi fiori di tarassaco (denti di leone)
- 300 ml di acqua
- 1 limone succo e scorza
- 300 grammi di zucchero
Del tarassaco si mangia tutto, quindi, isolate i fiori, staccandoli dai gambi, ma non gettateli e utilizzateli in insalata.
Lavateli, asciugateli benissimo e staccate i petali. Sistemateli in un pentolino e aggiungete l’acqua. Mettete sul gas a fiamma dolcissima e fate addensare. Nel mentre, dividete in due un limone, eliminate i semi e spremetelo direttamente nel tegame, poi introducetelo intero con la scorza e cuocetelo insieme ai fiori per venti minuti circa con il coperchio inserito.
La presenza dell’agrume non solo arricchirà di gusto la preparazione, ma la potenzierà di principi nutritivi utili alla nostra salute, come la vitamina C.
Trascorso il tempo indicato, filtrate il succo con un panno garzato e spremete bene per recuperarne il più possibile. Riversatelo in pentola, unite lo zucchero e rimettete sul fornello a cuocere per 40 minuti circa, mescolando di continuo.
Nel mentre sterilizzate i baratto e al termine della cottura, travasate il miele di tarassaco. Non temete se vi pare troppo liquido, raffreddandosi, si addenserà!
Qual è la tua reazione?

Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.
Il miele è il prodotto naturale del lavoro delle api e non il risultato di una ricetta.
Infatti il termine miele è gergale in questo caso e viene utilizzato da secoli solo per identificare un prodotto fatto dall’uomo e simile solo nell’aspetto al prezioso alimento prodotto dalle api. Nell’articolo questo passaggio è specificato
Sono un apicoltore e questo di certo NON È MIELE. Il miele di tarassaco è prodotto dalle api non dall’uomo! È ora di finirla con questi articoli ignoranti. Noi apicoltori facciamo sempre più fatica ad accudire le nostre api tra clima impazzito e sempre più trattamenti agricoli e vedere articoli dove questo viene classificato come miele di tarassaco è un affronto. Fra l’altro esiste anche una legge a tutela dell’identificativo -Miele- ovvero il prodotto alimentare che le API domestiche producono…
Gente, diffidate di molti articoletti che pescate in internet…sono riportate un sacco di cose errate, scritte da persone che non ne sanno una mazza ma le spacciano comunque per verità sensazionali…
Il termine miele, in questo caso, è un termine volgare, non tecnico, che identifica questa preparazione nota fin dalla notte dei tempi solo e unicamente per la consistenza dell’alimento una volta cotto.
Nell’articolo questo viene spiegato in maniera esplicita. Nessuna pretesa di sostituire un lavoro prezioso e indispensabile come il suo. Ci mancherebbe