L’app che segnala i prosciutti tossici trionfa contro i Grandi Marichi dei salumi

Esiste un app che segnala i prosciutti tossici, utilissima per noi consumatori, ma contro la quale si è scatenata una battaglia legale.

Tutto ha inizio in Francia: Yuka, l’app in questione, è molto utilizzata proprio in fase d’acquisto. Basta scaricarla sul telefono e scannerizzare i prodotti alimentari e cosmetici per poter ricevere un giudizio disincantato circa le componenti, ma soprattutto circa le eventuali criticità.

Dal momento che questa applicazione è in grado di individuare e segnalare la presenza di nitriti e solfati, nocivi e genotossici per l’organismo umano, aiuta particolarmente nella scelta di salumi, e ovviamente li penalizza quando presentano conservanti nocivi.

Questo ha suscitato una bagarre che ha trascinato Yuka in tribunale, per volere di Abc Industrie, una società dalla Provenza con un fatturato da 52 milioni di euro.

Perché questa notizia ci coinvolge direttamente? Siamo interessati perché lo scopo di Yuka è quello di estendere i suoi confini all’Europa intera, diventando la cartina tornasole per un’alimentazione sana e sicura. Ed esiste già la versione italiana.

Il caso francese.

Il caso francese deve farci riflettere. Apre nuove forme di informazione per noi consumatori per i rischi sulla nostra salute. Modifica radicalmente i rapporti con le grande industrie, mettendole direttamente a contatto con i destinatari dei loro prodotti. Insomma, è un punto di partenza basilare!

Per quanto riguarda il mercato dei salumi, l’app fornisce una valutazione completa con tanto di voto, e non finisce qui. Indica anche dei validi sostituti se il prodotto non dimostra una genuinità certa.

I salumi di Abc Industrie hanno ottenuto un punteggio pari a 9/100, accompagnato dalla dicitura “Non mangiare”, a causa dei nitrati e nitriti, conservanti che prolungano la vita degli alimenti e conferiscono il classico colorito rosato.

Le evidenze scientifiche sottolineano la natura genotossica di questi composti. Per questo, sullo schermo di visualizzazione compare il link ad una petizione per richiederne il divieto di vendita. Questo elemento, tra gli altri, ha suscitato le ire di Abc Industrie che ha trascinato Yuka in tribunale. L’accusa è quella di una perdita economica ingente perché numerosi utenti hanno escluso i suoi prodotti dalla loro spesa.

L’app che segnala i prosciutti tossici trionfa contro i big dei salumi

Nel 2021 Yuka esce sconfitta: viene condannata 3 volte in primo grado per denigrazione e comunicazioni sleali ai danni dell’industria della carne. Ma l’8 dicembre scorso, vince i ricorsi presso la Corte d’Appello di Aix-en-Provence. Le viene riconosciuta onestà e correttezza nella comunicazione ai consumatori, in base a criteri concreti. Non solo. Il rimando alla petizione che l’app sostiene per eliminare nitriti e nitrati dal commercio viene giudicata valida e legale.

La cofondatrice di Yuka, Julie Chapon si è dichiarata entusiasta e sollevata dalla sentenza dei giudici che hanno ben compreso la funzione preventiva dell’applicazione e hanno preferito tutelare la salute dei cittadini a discapito degli interessi delle grandi aziende.

Al fianco di Yuka, in questa sua campagna contro questi ingredienti tossici, è scesa l’Anses (Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, ambientale e occupazionale) che ha convalidato nel 2015 il legame tra salumi lavorati e genotossicità nell’organismo umano, stabilendo un divieto per l’utilizzo di tali conservanti. A ruota, la politica ha iniziato ad introdurre misure contenitive, ma solo sul territorio francese.

Ora, però, la posta si alza. Yuka e Anses non chiedono solo la riduzione di queste sostanze, ma l’abrogazione, dal momento che parecchi produttori sono in grado di commercializzare ottimi salumi totalmente privi di nitriti e nitrati, come provato.

Speriamo che questa petizione prenda piede, in tutta Europa, per essere al riparo da danni irreversibili.