Il fegato grasso: cosa lo provoca e cosa fare per prevenirlo e curarlo!
Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina;…
Il fegato grasso: che cos’è e come si può prevenire
La steatosi epatica, o “fegato grasso” è una malattia silenziosa che se non viene trattata in maniera opportuna può portare a gravi complicazioni e può anche costare la vita.
Si tratta di una patologia provocata da un accumulo di acidi grassi e trigliceridi nelle cellule epatiche, una condizione che si ha soprattutto quando ci sono obesità, diabete e iperlipidemia (eccesso di grassi nel sangue).
In genere il nostro fegato può contenere fino a un cinque per cento di grasso. Se però ne accumuliamo una quantità maggiore, allora diciamo che abbiamo un fegato grasso non alcolico, che può originare infiammazione, fibrosi e cirrosi.
Il fegato grasso: che cos’è e come si può prevenire
Si tratta di una malattia definita “silenziosa” perché di solito non dà sintomi ben precisi e anche per questo può essere difficile da diagnosticare, il che può fare in modo che negli ignari pazienti si producano delle serie complicazioni.
Con questa malattia, una diagnosi tempestiva può essere la differenza tra vita e la morte.
Secondo i dati della Organizzazione mondiale della sanità nel mondo questa patologia colpisce tra il 20 e il 30 per cento della popolazione.
Obesità e sovrappeso
Un serio fattore di rischio per il fegato grasso è, come si diceva, l’obesità. Secondo dati spagnoli, si stima che nel 2016 fossero in sovrappeso o decisamente obesi 3 minori su 10 tra i 5 e gli 11 anni, mentre lo erano il 36 per cento degli adolescenti e il 72 per cento degli adulti.
Ecco perché è importante cambiare abitudini alimentari e fare più attività fisica. Non a caso il trattamento del fegato grasso consiste fondamentalmente in una riduzione del peso e in un aumento dell’attività fisica. Chiaro anche che si deve assolutamente evitare fumo e alcol.
Questo perché a tutt’oggi non esiste alcun trattamento farmacologico in grado di risolvere del tutto questa malattia. Come s’è già detto, si tratta piuttosto di limitare o eliminare i fattori di rischio che possono scatenare la patologia: quindi, giova ripeterlo, attenzione alla dieta, esercizio fisico, bando ad alcol, fumo e altre abitudini nocive.
Nel caso poi che la steatosi dipenda (come può succedere) dalla assunzione smodata di un farmaco, occorre ovviamente interromperla.
Dal punto di vista diagnostico, lo strumento principale è una biopsia del fegato.
Articolo revisionato da Maria Di Bianco, Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.
Qual è la tua reazione?
Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina; interessata a tutto quello che succede intorno.