Salmonella nel cioccolato: 134 casi accertati, ecco i marchi coinvolti
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Salmonella nel cioccolato: 134 casi accertati, i marchi coinvolti.
Un batterio si aggira per l’Europa. È il vettore della salmonella e finora ha già provocato 134 casi accertati di contaminazione ai danni del cioccolato, casi che hanno coinvolto bambini piccoli che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale. E va detto che molti altri sono tenuti sotto osservazione.
Al momento, l’Agenzia europea per il controllo delle malattie afferma che purtroppo i casi “stanno evolvendo rapidamente in 7 Paesi della Ue e dello Spazio economico europeo oltre al Regno Unito”. Tutto questo, pare, a causa del consumo di alcuni prodotti molto popolari a base di cioccolato.
Salmonella nel cioccolato: 134 casi accertati, i marchi coinvolti
Il primo caso sembra si sia verificato il 7 gennaio scorso in Gran Bretagna, con un bambino portato d’urgenza in ospedale. A febbraio, poi, ci sono stati altri nove casi, che hanno coinvolto bambini tra i 4 e i 10 anni.
L’Agenzia per il controllo delle malattie sta tenendo sotto controllo la situazione e afferma che si stanno svolgendo indagini in tutta l’Unione per evitare che le contaminazioni colpiscano altri soggetti.
La colpa di queste intossicazioni alimentari è dovuta alla presenza di salmonella in alcuni prodotti al cioccolato di marchi noti.
Salmonella nel cioccolato, precauzioni anche in Italia
La salmonella è un batterio piuttosto pericoloso. Nei casi più gravi si rischia il peggio. Questo perché viene colpito pesantemente l’apparato intestinale. I sintomi possono essere: febbre alta, vomito e diarrea, che come è facile capire in un bambino possono colpire molto più duramente che in una persona adulta.
Nel migliore dei casi con un trattamento farmacologico la situazione si risolve in pochi giorni. Ma se ad essere infettato è un organismo debole, gli strascichi possono continuare a lungo, con dolori, crampi e infiammazioni intestinali.
Come si diceva, 134 bambini sono stati ricoverati finora per sintomi riconducibili al batterio e decine di altri sono sotto osservazione. La causa di tutto ciò starebbe nel fatto di aver consumato un paio di prodotti della italiana Ferrero, gli ovetti Kinder e i Schoko-Bons.
Quali Paesi sono coinvolti
L’azienda italiana ha già ritirato questi prodotti dagli scaffali irlandesi e britannici: in questi casi i dolci provenivano da uno stabilimento belga.
Come misura precauzionale, la Ferrero ha provveduto al ritiro anche in Italia. Si parla in particolare degli Schoko-Bons. Chi li avesse acquistati è invitato a riportarli in negozio e comunque a non consumarli.
Si diceva del ritiro precauzionale anche dai negozi italiani, ma la Ferrero fa sapere che i suoi ovetti al cioccolato venduti in Italia sono anche prodotti in Italia e che la contaminazione ha riguardato solo il cioccolato prodotto in un preciso stabilimento del Belgio.
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Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina; interessata a tutto quello che succede intorno.