Zinco: cosa succede al tuo corpo quando viene a mancare
Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina;…
Zinco: cosa succede al tuo corpo quando viene a mancare
Lo zinco è un nutriente chiave per la salute umana. Il nostro organismo ne contiene in media 2 o 3 grammi. La maggior parte di questo zinco si trova negli organi, con le maggiori concentrazioni negli occhi e, nei maschi, nella prostata.
Ma se ne trova anche nel cervello, nelle ossa, nel fegato, nei reni. Ne è molto ricco, in particolare, il liquido spermatico. Se ne può dedurre che lo zinco è molto importante per la salute riproduttiva.
La carenza di zinco può dipendere da un cattivo assorbimento dei minerali o anche da casi di alcolismo, e può portare a indebolimento di capelli, unghie, pelle e ossa.
Zinco: scopri quali alimenti possono darti la dose giornaliera
Funzioni e ruolo biologico
Lo zinco sembra possedere un ruolo biologico di prim’ordine, per esempio nella costituzione e nel funzionamento di enzimi, acidi nucleici e proteine.
Nell’uomo svolge un gran numero di compiti, per esempio legati al metabolismo degli acidi nucleici RNA e DNA e all’espressione dei geni.
Uno studio del 2006 stimava che il 10 per cento circa di tutte le proteine umane abbia lo zinco come uno dei propri fattori chiave.
Nel cervello
Nel cervello pare che serva a modulare l’eccitabilità neuronale (insomma, la capacità di risposta agli stimoli delle cellule nervose) e sembra che svolga un ruolo basilare nei processi di apprendimento.
Dose giornaliera raccomandata
Per gli adulti maschi è di 12 milligrammi al giorno, mentre per le donne è di 9 milligrammi.
Per i lattanti tra 6 e 12 mesi è di 3 mg/die; di 5 mg per i bambini tra uno e tre anni; di 6 mg tra 4 e 6 anni; di 8 mg tra 7 e 10 anni; quanto agli adolescenti, infine, le dosi raccomandate non si discostano da quelle che valgono per gli adulti (12 e 9 milligrammi, rispettivamente per maschi e femmine).
Lo zinco negli alimenti
Solo il venti o trenta per cento dello zinco presente negli alimenti viene assorbito dall’organismo e si tratta di un processo regolato a livello dell’intestino.
Dal punto di vista alimentare, le maggiori fonti di zinco sono la carne, il pesce, i crostacei, il pollame, le uova e i latticini.
Nelle verdure la concentrazione varia a seconda del tipo di terreno.
In definitiva gli alimenti nei quali si osservano le maggiori concentrazioni di zinco sono il germe di grano, la crusca, i legumi, i semi oleosi (per esempio il sesamo).
Più nel dettaglio, sempre parlando di semi, ne troviamo in quelli di papavero, dell’erba medica, del sedano, della senape.
E sono considerati buone fonti di zinco anche altri semi, come per esempio: fagioli, piselli, noci, cereali integrali, semi di zucca, semi di girasole.
E non vanno dimenticati neppure le alghe marine, i cereali fortificati, i derivati della soia.
Carenza
Gravi deficienze di zinco sono rare e si possono riconoscere per: alterazioni della pelle, diarrea, perdita dei capelli, disturbi mentali e infezioni che si ripetono a causa dell’indebolimento del sistema immunitario.
Articolo revisionato da Maria Di Bianco, Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.
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Laureata in materie umanistiche, appassionata di fotografia, curiosa di cucina; interessata a tutto quello che succede intorno.