È Altroconsumo ad indicarci dove fare la spesa, risparmiando nei supermercati più convenienti.
Il periodo difficile che stiamo attraversando, l’inflazione alle stelle, la crisi internazionale, la mancanza di materie prime ferme alle dogane anche a causa della pandemia, ha fatto impennare i prezzi dei beni di largo consumo.
Le famiglie italiane sono provate dai rincari e la fotografia che ne emerge non è rassicurante.
La nota rivista a tutela dei consumatori ha indetto anche quest’anno la sua annuale ricerca sulle catene alimentari e ha inviato i suoi collaboratori a registrare i prezzi di 1,67 milioni i prodotti in 1.171 esercizi, distribuiti in 67 città. Sono stati frequentati:
tutti significativi per un campionamento accurato ed equamente suddivisi per densità abitativa tra Nord, Centro e Sud.
Il che rende attendibili i dati emersi.
Cos’hanno dimostrato? Che con una scelta oculata del punto vendita, è possibile risparmiare fino a 3.500 euro annui di spesa.
Lo dimostrano con questo grafico dettagliato.
Il punto è che un prodotto può essere venduto a prezzi assai diversi, nella stessa città; la differenza, quindi, la fa la scelta del centro più conveniente. Quale? Scopriamolo insieme!
26 sono le insegne selezionate da Altroconsumo, suddivise tra:
Chi ha aumentato i costi? La grande distribuzione in blocco ha attuato dei rincari del +2,6%, ma vi sorprenderà scoprire che sono stati i discount a incidere maggiormente su questo dato cumulativo, con una media del +5,2% contro il +1% di per e supermercati. Restano, comunque, più competitivi ed economici perché i prezzi su cui sono stati applicati erano più bassi in partenza.
I prodotti più economici in assoluto si trovano da Aldì e Eurospin, come già evidenziato in una ricerca precedente.
Ma per una spesa più articolata? Dove si risparmia davvero?
Altroconsumo ha stilato la sua classifica:
Ma le sorprese non finiscono qui.
Altroconsumo ha anche fatto una classifica a livello locale per definire la città più virtuosa.
A Parma si può risparmiare il 18% della spesa annuale (per un totale di 1.410 euro) scegliendo il Superstore Esselunga.
Dallo studio, inoltre, è emerso che i costi sono inferiori al Nord, rispetto al Centro e al Sud. Un trend in linea con la rilevazione dello scorso anno, ma con una diminuzione della forchetta. Se nel 2021 il 70% dei punti vendita meno costosi era concentrato nel Triveneto, ora il dato scende al 40%, registrando l’inizio di un riallineamento a livello nazionale.
E voi? Dove fate la spesa?
