Food

Sugo di pomodoro italiano 100% FALSO: l’azienda coinvolta nello scandalo, patteggia.

Pubblicato da

Ricordate la vicenda del sugo di pomodoro Petti, falsamente etichettato come italiano al 100%?

Ne parliamo nell’articolo in cui vi presentiamo le migliori passate in commercio e il noto marchio risulta tra i peggiori, secondo il test di Altroconsumo.

A ben vedere, giacché quella che l’azienda avrebbe attuato nei confronti dei consumatori è stata tra le più grandi frodi alimentari di sempre! Perché? La ragione è presto spiegata: la materia prima non proveniva solo dal Bel Paese, come dichiarato, ma anche e soprattutto dall’estero, da nazioni non appartenenti alla Comunità Europea!

Pubblicità

Lo scandalo è salito agli onori di cronaca nel 2021, quando un nucleo di Carabinieri appartenenti alla tutela dell’agroalimentare hanno sequestrato un numero abnorme di confezioni a marchio Petti: 3.500 tonnellate di prodotto finito e 4.477 tonnellate di pomodoro. Le disposizioni a procedere arrivavano direttamente dalla procura di Livorno, perché il deposito del gruppo, la Italian Food SPA ha sede a Venturina Terme e a Campo alla Croce di Campiglia Marittima, nella provincia toscana.

E poi?

Sugo di pomodoro italiano 100% FALSO: l’azienda coinvolta nello scandalo, patteggia.

L’accusa di frode in commercio pesa sul Gruppo e sul capo di 6 persone coinvolte nell’inchiesta dal nome tanto evocativo: “Scarlatto”.

I Carabinieri, supportati dall’Agenzia delle Dogane, documenti e analisi specifiche alla mano, hanno dimostrato che la responsabilità degli indagati in prima persona nel perpetrare una produzione e una commercializzazione fraudolenta. Gli inquirenti hanno così formulato l’accusa di procedura illecita, colta in fragranza di reato, nel distribuire un prodotto totalmente difforme da quanto comunicato in etichetta.

Petti si è difesa sostenendo che quel pomodoro era destinato a marchi terzi, commercializzati fuori dai confini nazionali. Ora si è giunti al patteggiamento, con conseguente dissequestro della merce ancora posta sotto sigillo (1/3 circa era già stato “liberato” l’anno scorso).

Ora l’azienda dovrà impegnarsi per dimostrare ai suoi consumatori trasparenza e affidabilità, in modo da riguadagnare la loro fiducia e riportare la meritata fama ad un marchio storico.

Pubblicità
Francesca

Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.