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Se la pentola non è più antiaderente? Questo antico rimedio la riporta a nuovo!

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Quando una pentola antiaderente smette di esercitare la sua funzione, le ragioni possono essere molteplici. L’usura, innanzitutto, la deteriora in maniera inesorabile, ma anche una certa trascuratezza da parte nostra nella pulizia del fondo.

Il rivestimento di cui è dotata è in teflon, un materiale che fa scivolare gli alimenti, impedendo loro di attaccarsi al fondo. Talvolta, però, capita che certune procedure di cottura o determinate ricette la intacchino comunque. Per istinto, sfreghiamo energicamente per eliminare i residui, ma in questo modo compromettiamo anche la sua funzione rigandola, soprattutto se utilizziamo gli strumenti sbagliati. Quando il danno è fatto, la casseruola perde le sue potenzialità e il cibo si incrosta.

Ma non disperate, a tutto c’è un rimedio e quello della nonna le riporta a nuovo.

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Se la pentola non è più antiaderente, il rimedio della nonna la riporta a nuovo!

Per “riparare” le pentole antiaderenti rigate ed incrostate, dovete attuare questa procedura dettagliata in tre passaggi.

Il primo prevede questi ingredienti:

  • 2 cucchiai di bicarbonato di sodio
  • 2 bicchieri di acqua.

Mescolateli in una ciotola, poi versateli sul fondo della padella; mettetela ora sul fornello a fiamma dolcissima e lasciate andare per un quarto d’ora, poi svuotate il composto rimasto nel lavabo.

Noterete subito un netto miglioramento, ma se così non fosse, ripetete l’operazione prima di passare alla successiva.

In questa fase, riempite il lavandino con acqua calda, mezzo cucchiaino di detersivo sgrassante per piatti e 1 cucchiaio da minestra di bicarbonato.

Mescolate bene e lasciate la pentola in ammollo per un altro quarto d’ora.

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Trascorso questo tempo, con una spugnetta morbida, fregate delicatamente la superficie per rimuovere le incrostazioni e risciacquate. Anche in questo caso, se non riuscite ad eliminare tutto al primo passaggio, ripetete da capo.

Arriviamo ora all’ultimo step: asciugate la casseruola benissimo, poi, riempitela nuovamente di acqua e aggiungete un cucchiaio di bicarbonato e uno di sale grosso. Mettetela sul fornello e portatela ad ebollizione, a bollore raggiunto, calcolate 15 minuti, poi spegnete il gas.

Lasciatela sul piano cottura a fuoco spento per 1 giorno intero, poi svuotatela, strofinatela con un panno morbido e godetevi il suo ritrovato splendore.

Al prossimo acquisto di un tegame in teflon, però, ricordatevi di trattarlo, prima di utilizzarlo, lo preserverete più a lungo.

Fate in questo modo: oliate il fondo con un foglio di carta assorbente intriso in un goccio di olio. Accendete il fornello a fuoco dolce e fatelo scaldare per qualche minuto. Attendete che si raffreddi, tamponate l’unto in eccesso con un foglio pulito di carta assorbente e servitevene immediatamente per cucinare.

Godrete di una protezione extra in futuro!

Francesca

Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.