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Cuocere la PASTA A FUOCO SPENTO| Risparmi il 47% di energia e non scuoce | Parola di premio Nobel

Cuocere la PASTA A FUOCO SPENTO| Risparmi il 47% di energia e non scuoce | Parola di premio Nobel

Si fa un gran parlare di risparmio, soprattutto per quanto riguarda l’energia, in questo periodo di incertezze e di rincari. Cuocere la pasta a fuoco spento rientra in questo trend, ma siamo sicure sia una buona idea?

Pare proprio di sì, a sentire il parere del premio Nobel Giorgio Paris! I Pastai italiani di Unione Italiana Food hanno calcolato una riduzione addirittura del 47% sui costi della bolletta. Hanno promosso uno studio apposito che ha verificato anche una considerevole diminuzione delle emissioni di CO2 e del dispendio di acqua. Considerando che il consumo medio italiano di pasta si attesta intorno ai 23,5 kg pro capite, è possibile quindi abbattere i consumi di 44,6 chilowattora!

Se fino a poco tempo fa, nessuna casalinga italiana avrebbe mai azzardato un simile procedimento per cucinare un primo di tutto rispetto, oggi si fa di necessità virtù. La riuscita è assicurata, ma ad un patto: bisogna conoscere perfettamente i tempi e i passaggi per scolare lo spaghetto perfetto, spegnendo i fornelli al momento giusto. Non solo, un presupposto imprescindibile riguarda la qualità della pasta, che deve essere ottima!

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Cuocere la PASTA A FUOCO SPENTO: ecco come fare.

Come è possibile che la pasta cuocia, una volta spento il fornello? Tecnicamente non lo è; il termine esatto per spiegare ciò che avviene in pentola è: reidratazione.

Accade, in breve, che una volta calata la pasta nell’acqua bollente, spento il gas e inserito il coperchio si avvia un processo fisico-chimico dal nome difficile da pronunciare: gelatinizzazione degli amidi. Per renderlo comprensibile, dobbiamo immaginare gli amidi assorbire l’acqua, gonfiandosi. La pasta, allora, diventa prima molle, poi si rassoda grazie alla presenza del glutine, che ri-coagula, raggruppa nuovamente le molecole. Questo meccanismo necessita di temperatura e umidità specifiche per avviarsi: bisogna mantenere gli 80 gradi almeno, in un ambiente umido al 25%. Se la temperatura diminuisce sotto ai 50°, i tempi di gelatinizzazione e agglutinamento si prolungano. Ecco perché dovrete attendere qualche minuto in più rispetto a quelli riportati sulla confezione per scolarla, se intendete seguire questo metodo.

Ecco come dovete procedere:

  1. portate ad ebollizione l’acqua in una pentola capiente,
  2. inserite un pugno di sale,
  3. calate la pasta,
  4. non spegnete ancora i fornelli, attendete 2 minuti prima di farlo in modo che riprenda il bollore;
  5. coprite con il coperchio e
  6. spegnete il gas;
  7. scolatela due minuti dopo rispetto a quelli consigliati e godetevi un primo non scotto, delizioso e parsimonioso!

Buon appetito!

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