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Appello d’amore: educate i bambini ad essere felici, non perfetti!

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Siamo donne, figlie, mamme, nonne, zie e il nostro cuore non è mai sordo di fronte ad un appello d’amore. Non resteremo insensibili difronte all’accorato invito ad educare i bambini alla felicità, lasciandoli vivere lontano da ambizioni di perfezione ed efficienza. Questo non solo per il loro bene, ma anche per il nostro.

Mentre formiamo i nostri figli, infatti, plasmiamo anche anche noi stesse: la pedagogia, per essere incisiva, si basa sull’esempio! Forse però è il caso di approfondire meglio le dinamiche psicologiche alla base di questa teoria. Pronte? via!

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Appello d’amore: educate i bambini ad essere felici, non perfetti!

Gli anni dell’infanzia rappresentano il back ground formativo dell’adulto di domani. I bambini di oggi saranno chiamati a grandi responsabilità per rendere il mondo un posto migliore di quello che noi consegniamo loro. Questo leitmotiv implicito che, in linea di massima, dovrebbe tramandarsi di generazione in generazione, si scontra poi con una realtà frenetica che ci spinge ad agire a vantaggio di un efficientismo vanificante di ogni buon proposito.

Facciamo marcia indietro, un respiro profondo e consideriamo alcune priorità tipiche dei bambini.

Al di là delle necessità basiche quali il sonno, la fame, l’istruzione e il vestiario, i nostri figli hanno bisogno realmente solo di serenità, di vivere in un ambiente vitale e felice che li stimoli alla gioia il più spesso possibile. Non tralasciamo poi, che devono abituarsi anche a gestire la noia!

Soprattutto però, sarebbe opportuno non esporli ad una sovra-stimolazione psicologica da ansia di prestazione precoce e nociva. In breve, serve loro poter contare sulla comprensione degli adulti. Solo così potranno lasciar fluire le loro facoltà e realizzarsi.

La costanza e l’abitudine all’ascolto delle necessità più profonde (non dei capricci!) permette a noi adulti di incanalare in maniera naturale ed efficace le potenzialità dei piccoli. Questo forma la loro personalità al rispetto e all’amore: se si sentono compresi, comprendono a loro volta meglio e più rapidamente.

Ecco perché una certa libertà di sviluppo, entro i limiti della buona educazione, li renderà un domani, degli adulti migliori, capaci di inserirsi nella società in maniera distintiva, di indirizzare le energie su vie costruttive e di realizzare al meglio l’ideale di ciascuno di noi: quello di trovare un posto, su questo pianeta, che faccia la differenza e incida sul futuro.

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Francesca

Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.