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Metti il riso negli angoli di casa: mia nonna lo faceva sempre

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Metti il riso negli angoli di casa: mia nonna lo faceva sempre

Una manciata di riso a testa, queste le dosi ad occhio per preparare un buon piatto. Che si bollito, condito e cucinato come risotto, utilizzato per un’insalata fresca ed estiva o per accompagnare il pollo al curry, oppure ancora cotto nel latte come base di una torta, questo cereale è uno dei più amati al mondo.

I reperti archeologici che dimostrano il suo impiego antico risalgono a 7000 anni fa, in Cina ed in India. Allora era di colore nero, la varietà bianca è presente sul mercato dal secolo scorso, quando è stata inventata la lucidatura dei chicchi per renderli esteticamente pi invitanti.

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Ma questa operazione lo impoverisce delle sue proprietà originali e lo arricchisce di amido.

Oggi in commercio, possiamo trovare ogni varietà e tipo: rosa, rosso, nero, integrale, con chicco allungato o tondo. Apporta potassio, magnesio, vitamine del gruppo B, fibre.

Appartiene alla famiglia delle graminacee ed è diffuso in tutto il mondo. Sul nostro territorio le risaie sono particolarmente estese nel nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Se in cucina rivela il meglio di sé, in realtà originariamente non veniva utilizzato a soli scopi commestibili.

Scopriamo insieme il suo antico impiego.

 

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Metti il riso negli angoli di casa: mia nonna lo faceva sempre

Il riso, in Oriente, era ed è tutt’ora simbolo di prosperità. Non a caso, viene lanciato ai novelli sposi come auguri di una lunga e feconda vita insieme.

Un rito scaramantico che affonda le sue radici nella credenza che i suoi chicchi possano creare un ambiente sereno, assorbendo energie negative e purificando l’aria.

In Cina e in India, ancora oggi, sono in molti a portarlo in tasca, chiuso dentro ad un piccolo sacchetto di iuta o di cotone anche fuori casa, per allontanare il mare e i pericoli.

Spesso, poi, lo si trova sparso agli angoli della casa, un’abitudine, quest’ultima, diffusa anche alle nostre latitudini.

Sebbene originariamente ci fosse forse un intento di protezione in questa prassi, con il tempo si è scoperto che grazie alle sue capacità idroscopiche, assorbe l’umidità dell’aria e ci mette al riparo dalla formazione di muffa.

Provate a lasciarlo all’interno di una ciotola nei luoghi più umidi della vostra dimora ed assisterete ad un notevole miglioramento della sua salubrità.

Francesca

Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.