Pizza e birra lager sono la combinazione perfetta delle sere d’estate, per questo dobbiamo scegliere la migliore!
Però è in questa stagione che questa bevanda risulta particolarmente apprezzata per le sue conclamate qualità dissetanti e per la sua capacità di reintegrare i sali minerali.
Proprio per questo, Altroconsumo ha recentemente condotto uno studio approfondito con l’intento di testare le birre presenti sul mercato e valutare la loro qualità.
Le analisi risalgono al mese di giugno 2023 e sono quindi appena state pubblicate.
Noi di Donna Up, per dovere di cronaca, vi riportiamo i risultati.
Il primo dato evidente che salta agli occhi (e forse, l’unica nota dolente) riguarda l’aumento dei prezzi che si attesta in media intorno al +13,9%. Se considerate che l’inflazione è salita del 7,6% la lievitazione del costo pare elevata rispetto all’andamento dell’economia in generale. Altre bevanda alcoliche, infatti, hanno registrato una crescita del 7,4%.
Nonostante questo, la birra lager resta la più apprezzata dagli italiani e non ha quindi visto decrescere le proprie vendite.
Vediamo nel dettaglio tutti gli step e i risultati di questa ricerca.
30 sono le birre coinvolge nell’indagine di Altroconsumo, tutti marchi commerciali, alcuni anche da discount e nessuna artigianale. Nonostante questa premessa, i 10 assaggiatori responsabili dell’analisi sensoriali le ritengono tutte ottime o buone per sapore.
L’analisi sensoriale non coincide con una semplice degustazione, rappresenta piuttosto un metodo scientifico che studia la composizione organolettica del prodotto e lo incasella entro determinati standard. Ecco perché è davvero significativo il risultato raggiunto da tutti i brand.
Gli apprezzamenti maggiori sono stati attribuiti a quelle più dense e pastose al palato e alle più profumate.
Spiccano a questo proposito, le 5 stelle della Corona Extra che nel 2018 era stata penalizzata a causa della presenza di addensanti e antiossidanti. Oggi è la migliore birra del test! Il fatto è particolarmente apprezzabile e ci spinge ad una riflessione: le aziende che si mettono all’ascolto dei consumatori e modificano i loro prodotti per offrire una maggior qualità risultano poi vincenti e sono premiate significativamente.
Dal laboratorio, sono quattro le bevande che si classificano ai livelli più bassi, tutti di produzione olandese o belga, per una quantità esigua di malto e cereali secondo le leggi italiane (che differiscono da quelle estere).
Tutte promosse per fermentazione, acidità, colore, grado alcolico e assenza di anidride solforosa.
Infine, gli esperti hanno valutato anche le etichette: bene per le informazioni obbligatorie, sempre presenti in ogni marca, meno performanti, invece, le informazioni facoltative, ma utili al consumatore che risultano spesso incomplete o assenti.
Andiamo ora alla classifica vera e propria.
