La mela con i chiodi: per combattere la stanchezza di primavera. Ma è davvero una buona idea?

Si è scatenato un nuovo trend sui social: la mela con i chiodi.

Perché? Pare che possa sostenerci quando stanchezza e astenia hanno la meglio.

Se vi imbattete in immagini come quella che vi mostriamo non temete, non si tratta di riti particolari, ma di un particolare stratagemma che ne aumenterebbe il contenuto in ferro.

Prima di scoprire quanto questa prassi sia salutare davvero, è opportuno un chiarimento.

Nessun supplemento di micronutrienti andrebbe ricercato alla cieca; è necessario prima appurare tramite esami del sangue e consiglio medico se siamo difronte ad una carenza.

Il punto è che in primavera e al cambio di stagione in generale, stanchezza e astenia ci privano delle energie. Siamo così spinte a cercare di rimediare in qualche modo, attraverso soluzioni alternative. Ma non possiamo muoverci a casaccio. Ne va della nostra salute!

Come primo consiglio, ricordate di seguire una dieta varia e aumentate le dosi di frutta e verdura che in questo periodo la natura generosamente elargisce. Questo semplice accorgimento, vi aiuterà fin da subito a sentirvi meglio. Se così non fosse, prima ancora di integrare con qualsiasi tipo di rimedio, rivolgetevi sempre ad un professionista esperto prima di modificare la vostra alimentazione.

Certo, la mela resta uno dei frutti più indicati per il nostro benessere, è indubbio.

Scopriamo insieme tutte le sue virtù.

La mela con i chiodi: vale davvero la pena sperimentare questa nuova prassi?

Oltre che squisite, le mele sono salutari. Contengono flavonoidi, micronutrienti utili per il corretto funzionamento dell’apparato cardiovascolare, ferro e vitamina C che ne favorisce l’assorbimento in maniera ottimale.

C’è chi sostiene che per aumentarne il contenuto di ferro naturale e potenziarne gli effetti benefici sull’organismo, basta infilare una manciata di chiodi nella polpa; ma come potete verificare da sole, questo frutto è già completo di tutto ciò che necessitiamo.

Vegetariani e vegani, però, spesso necessitano di integrare alcune carenze derivate proprio dalla scelta alimentare. Benché questo stratagemma non abbia prove scientifiche, se lo ritenete interessante, potete provarlo ma con alcune accortezze imprescindibili.

Come preparare la mela chiodata

Per ogni mela servono circa 8 chiodi che vanno inseriti e lasciati in loco per un giorno prima di consumare il frutto. Assicuratevi che i chiodini siano atossici e non abbiano subito pericolosi trattamenti chimici. Devono essere di ferro, non di piombo, di stagno o di acciaio.

Una volta selezionati, disinfettateli in una miscela di acqua e alcool, poi sciacquateli a lungo e asciugateli benissimo. In questo modo saranno sterilizzati e non immetteranno nella frutta sostanze pericolose per la salute. A questo punto, potete infilarli cercando di arrivare fino in profondità. Lasciateli riposare per 24 ore in modo che rilascino un surplus del minerale, l’indomani sfilateli e gustatevi la vostra mela.

Noterete comunque che la polpa, laddove non più protetta dalla buccia nei punti in cui il chiodo è penetrato, risulterà più scura proprio a causa dell’ossidazione. A contatto con l’aria, infatti, la vitamina C si disperde e la zona compromessa si scurisce. A fronte di un aumento possibile del ferro, quindi, assisterete ad un leggero depauperamento della vitamina C.

Dal nostro punto di vista, come potete facilmente leggere tra le righe, la natura ci regala già tutto quello di cui abbiamo bisogno per vivere in salute, senza dover potenziare i suoi frutti con stratagemmi bizzarri.

E voi? Come la pensate a riguardo?