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I migliori tè del 2022, senza pesticidi, glifosato o additivi: la classifica dettagliata

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La nostra ricerca continua sempre nell’ottica di offrirvi i prodotti più sicuri sul mercato, e riguarda la selezione dei migliori tè e delle migliori tisane in bustina.

Spesso, chi di noi predilige preparare bevande poco o per nulla zuccherate, fresche e dissetanti, li utilizza anche in estate per poi lasciarli raffreddare in caraffa nel frigorifero.

Le analisi sono state condotte da 60 Millions de Consommateurs, la rivista francese a tutela dei consumatori per l’appunto. E i risultati non sono molto incoraggianti. Il mercato comune europeo, infatti, ha bandito l’uso di alcuni pesticidi, ma residui tossici sono stati rinvenuti all’interno dei prodotti commercializzati. Vero è che le referenze sono per lo più relative al contesto dei nostri “cugini” di Oltralpe, ma restano un’ottima cartina tornasole per orientare le nostre scelte.

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Tra le altre, infatti, sono state riscontrate tracce di glifosato, thiacloprid, acetamiprid, clorfenapir per un totale di 16 sostanze problematiche in 48 prodotti.

Più della metà del campione analizzato di tè nero o verde presenta contaminazioni, così come gli infusi di verbena. Quelli disintossicanti mostrano performance più lusinghiere, mentre i tè biologici sono esenti da qualsiasi ingrediente problematico o potenzialmente nocivo.

Ma veniamo ai dettagli.

Le principali differenze tra tè nero, verde, infuso di verbena e decotti detox.

Il cespuglio di tè è una coltura principalmente Indiana e Cinese, con alcune eccellenze anche in Kenya e Sri Lanka. Per crescere rigoglioso, necessita di un clima caldo umido, lo stesso, però, che permette il proliferare di insetti e funghi. Ecco, allora, spiegato l’uso indiscriminato di sostanze fitotossiche per contenerne la diffusione. Inoltre, le foglie non vengono lavate mai durante il processo produttivo, per cui presentano il conto dell’intervento umano.

Vero è che i residui presenti nelle bustine analizzate non superano il limite massimo consentito in Europa, ma risultano comunque rischiosi per l’effetto cocktail.

Il glifosato è presente nel 30% dei prodotti, soprattutto nei tè neri (11 su 16 risultano positivi), nel tè verde alla menta Lipton e in 5 infusi a base di verbena.

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Ma non finisce qui: sono stati riscontrati anche corpi estranei come frammenti di plastica, peli di animali (roditori), pietroline!

Le tisane registrano performance migliori, forse proprio perché raccolte da colture allo stato brado, per lo più francesi o marocchine, ad eccezione di Lipton’s Green Tea Detox Infusion e Sweet Night Infusion di Lord Nelson (Lidl) che contengono un pesticida vietato.

I migliori tè in bustina, senza pesticidi, glifosato o additivi: la classifica dettagliata

Vediamo ora quali tè neri sconsiglia di consumare 60 Millions de Consommateurs: l’early gray della:

  • Twinings,
  • U,
  • Auchan.

Non acquistateli, scegliete invece tra questi, che sono risultati i migliori in assoluto:

  • Colazione Terra Etica,
  • Tè nero biologico Clipper,
  • Earl Grey di Kusmi Tea.

I 3 peggiori tè verdi alla menta sono:

  • Cotterley (Intermarché),
  • Twinings,
  • Britley (E.Leclerc).

Ottimi invece:

  • Le Marrakech di Clipper
  • Terra etica
  • Commercio equo e solidale.

Alcuni tra i migliori marchi indicati sono venduti anche on-line, vale la pena conoscerli per una scelta oculata!

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Francesca

Classe 1974, in tasca la maturità classica, una laurea in Filosofia e un master specialistico in Comunicazioni Sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrivere è la mia passione, i miei figli sono la mia vita! Donna, certo, ma come tutte, a volte Up, a volte down; femmina sempre, come la guerra.