Passano gli anni e le creme antirughe sono la nostra ancora di salvezza per mostrare un aspetto il più possibile giovane e fresco. Ma non tutte sono egualmente efficaci.
Ognuna di noi, in fase di acquisto, dovrebbe valutare prima di tutto la propria tipologia di pelle, per individuare quella che meglio risponde alle esigenze personali. Mista, secca, sensibile, disidratata: se non sappiamo come orientarci, chiediamo aiuto a un medico specializzato, al farmacista o ad un professionista del settore estetico.
Verifichiamo poi la consistenza e se la consideriamo troppo densa e carica, scartiamola. Un’emulsione perfetta deve fondersi con l’epidermide e lasciarla idrata, mai unta!
Impariamo a leggere l’etichetta per individuare la concentrazione degli ingredienti e le recensioni delle utenti sul web. Questi due fattori sono una bussola che ci aiuta ad orientarci meglio.
Ma c’è qualcosa in più oggi che può aiutarci nella scelta. Di cosa parliamo? Della ricerca ovviamente.
In questo caso, tornano utilissimi i risultati di un test condotto in Francia dalla rivista 60 millions de consommateur. Gli esperti hanno selezionato 10 prodotti (alcuni presenti sul mercato di riferimento, ma acquistabili sul web) per verificarne l’efficacia anti-age, ma non solo. Un altro fattore rilevante per gli scienziati consisteva nell’individuazione delle referenze che contenevano sostanze dubbie.
Vediamo nel dettaglio cosa è emerso.
60 millions de consommateur ha inteso verificare una serie di creme antirughe per indicare le migliori sul mercaato. Ogni referenza è stata testata per 28 giorni da una ventina di donne di età compresa tra i 40 e i 70 anni. Grazie ad un dispositivo, poi, è stato possibile valutare l’efficacia con la misurazione diretta della diminuzione delle cosiddette “zampe di gallina”.
Il campione ha poi espresso la sua valutazione personale relativamente a profumo, colore, consistenza, praticità e soddisfazione generale.
Ma non finisce qui. Gli scienziati hanno messo a punto un sistema sviluppato dagli ingegneri del National Consumer Istitute dal nome evocativo: Cosmeto’Score.
In questo modo hanno ponderato con precisione la possibile criticità degli ingredienti presenti.
Il punteggio è espresso in lettere, da A a E. Nessuna crema ha evidenziato sostanze tossiche e tutte risultano conformi alle normative sui cosmetici, ma alcune sono state penalizzate per la presenza di possibili allergeni, microparticelle nocive per l’ambiente, octocrylene (filtro solare), biossido di titanio (presente in Nocibé e Vichy).
Ecco l’elenco delle creme testate:
Nelle infografiche troverete per ognuna i dettagli di specie, ma tutte sono risultate troppo ricche, con una media di 38 ingredienti presenti.
Solo il marchio biologico Marilou con burro di karité ottiene una ottima valutazione (A) per quanto riguarda la salute dell’ambiente, ma non è il migliore in assoluto.
Con 11,5 punti su 20, la vincitrice è Nocibé Age Focus, nonostante i 41 ingredienti, o forse grazie a loro, risulta la più efficace secondo il panel di riferimento per i suoi reali effetti antirughe.
In Italia è di difficile reperibilità, ma su potete acquistarla su internet. Il costo non è contenuto, ma neppure esorbitante e di attesta tra i 20 e i 30 euro a seconda del canale di vendita. Valutate se potrebbe valerne la pena.
A sorpresa, Cien di Lidl è terz’ultima in classifica, per la presenza di allergeni, sostanze irritanti e micropartitelle inquinanti.
Al penultimo posto troviamo Shiseido Benefiance Crème lissante, penalizzata dai polimeri e dai siliconi, ma anche da una composizione esageratamente ricca con ben 52 ingredienti.
In ultima posizione, compare L’Oréal Paris Revitalift Laser X 3.
