Test sul cioccolato de Il Salvagente: Metalli pesanti nel fondente

Il Salvagente, in concomitanza con la Pasqua alle porte, ha deciso di condurre un test sul cioccolato, con particolare focus su quello fondente, attraverso l’analisi di 18 tavolette di altrettante marche differenti.

Ad ispirare questa indagine, una analoga condotta in USA dalla rivista Consumer Reports che ha coinvolto 28 tavolette di cioccolato amaro per appurare la concentrazione di metalli pesanti.

Negli Stati Uniti, però, non esistono limiti di legge che regolamentino la dose massima giornaliera per cadmio e piombo, come in Europa (regolamento UE 488/2014 in vigore dal 2019) e questo consente la commercializzazione anche a referenze che contengono livelli elevati.

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La UE, però, ha chiarito che queste sostanze sono pericolose e nocive anche in quantità infinitesimali, per cui sarebbe opportuno evitare completamente l’esposizione alimentare.

Il punto è che al crescere della concentrazione di cacao amaro nel fondente, non aumenta proporzionalmente solo il contenuto di polifenoli, ma anche la presenza di questi due ingredienti dubbi. Il fondente, insomma, parrebbe essere un cane che si morde la coda. Da una parte apporta preziosissime proprietà nutritive, dall’altra dannose microparticelle tossiche.

Non solo, Il Salvagente ha inteso verificare anche la presenza di pesticidi e micotossine. I primi sono risultati presenti solo in alcuni marchi, ma in dosi infinitesimali, le seconde assenti del tutto o quasi.

Vediamo cosa è emerso.

Test sul cioccolato de Il Salvagente: Metalli pesanti nel fondente

Prima di addentrarci nel difficile compito di leggere i risultati, è bene chiarire che il campione testato da Il Salvagente oscillava da un minimo di 43% di cacao (Nestlé fondente dark) a un massimo del 100% (Zaini e Vanini).

I metalli pesanti

Per quanto riguarda la quantità di cadmio tollerata in Europa, il fondente non può per legge superare lo 0,80 mg/kg se il cacao presente è maggiore o uguale al 50% e 0,30 mg/kg se la percentuale è sotto al 50%. Tutte le marche rispettano questi limiti, anche se Novi Nero con il suo 0,68 mg/kg e Vanini 100% con 0,67 si avvicinano pericolosamente al limite stabilito. Il punto è che la pianta di cacao è un’accumulatrice ed il cadmio ha la capacità di muoversi sul terreno.

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Per quanto riguarda il piombo, invece, non ci sono regolamentazioni europee di sorta attualmente.

Il Salvagente ha, quindi, utilizzato come soglia quella californiana di 0,017 mg/kg come parametro indicativo. In questo caso, quasi tutti i prodotti, tranne Esselunga, superavano il livello, con una punta massima per Perugina extra che con i suoi 0,11 mg sestuplicava il limite (6,5 volte per la precisione).

Pesticidi e micotossine

Praticamente assenti sono risultate le micotossine, con l’eccezione della zearalenone, ma in concentrazioni così infinitesimali da non destare preoccupazione alcuna.

Per quanto riguarda i pesticidi, suscita timore il clorpirifos, presente in minima percentuale, ma bandito dal 2020. Ma non è l’unico, anche il piperonil butossido è presente, insieme al deet e nel cioccolato Novi Nero 99% sono presenti ben 3 fitofarmaci dubbi.

Test su cioccolato: i polifenoli benefici

Terminiamo con le buone notizie: il fondente rilascia una grandissima quantità di polifenoli, antiossidanti benefici per l’uomo, che aumentano con l’aumentare della concentrazione di cacao, come già spiegato nell’introduzione. Ma abbiamo visto che a fronte di una percentuale elevata di cacao, cresce anche la presenza di metalli pesanti. Quali sono le marche in equilibrio?

A parere de Il Salvagente, Zaini 100%, Lindt 99% e J.D. Gross fondente al 95% (Lidl) possono rappresentare il miglior compromesso tra rischi e benefici.

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