Pasta: il modo corretto per cucinarla e non alzare la glicemia
La pasta è un alimento fondamentale in molte diete in tutto il mondo, ma può aumentare i livelli di zucchero nel sangue se non viene cucinata correttamente.
Ma niente paura, qualche “trucco” per diminuire il carico glicemico della pasta esiste e ve lo spieghiamo qui di seguito.
Intanto bisogna considerare che non tutte le paste sono uguali, per cui già la scelta del tipo è importante. Dopodiché conta anche come si cuoce e come si mangia. Non solo per la glicemia, ma anche, più banalmente, per la linea, dato che sovrappeso e obesità sono importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e del metabolismo.
La pasta e gli zuccheri: il colore
Un primo criterio di scelta è il colore della pasta. Diciamo che in generale il colore della pasta che compriamo dovrebbe essere il più possibile vicino a quello della farina che è stata usata per produrla.
Già questo può darci una ragionevole sicurezza riguardo al modo in cui è stata lavorata e in particolare sul rispetto dei tempi previsti dal processo produttivo.
Trafilatura al bronzo e semola
Un altro consiglio utile può essere quello di preferire quando possibile la pasta trafilata al bronzo (di solito se è così c’è scritto sull’etichetta). Un’altra indicazione di buona qualità della pasta è la presenza in etichetta di un solo ingrediente, ovvero la semola di grano duro.
La pasta all’uovo
Se ci va di mangiare della pasta all’uovo, poi, è importante che questa sia prodotta con uova di categoria A; è invece da evitare quella prodotta non con le uova vere, ma con dei derivati delle uova.
La pasta integrale
La domanda iniziale era: quale pasta se vogliamo abbassare la glicemia? Ebbene, la risposta è la pasta integrale, ovvero quella prodotta con della farina non raffinata, in cui il chicco di grano è intero e quindi c’è anche la crusca. La crusca è ricca di fibre, acidi grassi, sali minerali e vitamine.
Per il controllo della glicemia le fibre in particolare sono molto importanti: ma aiutano anche il senso di sazietà, facilitano i movimenti intestinali e sì, aiutano a tenere controllata la glicemia, evitando pericolosi sbalzi degli zuccheri nel sangue.
Tra le fibre che sono contenute nella pasta integrale vanno menzionati almeno i betaglucani, che sono preziosi per chi soffre di colesterolo alto, dato che sono capaci di “catturare” il colesterolo e favorirne l’espulsione.
Quanto al modo di cucinarla, la pasta dovrebbe essere cotta per il tempo indicato sulla confezione. Diciamo che se la cuociamo al dente, non sbagliamo mai.
Per quanto riguarda i condimenti è meglio preferire l’olio extravergine di oliva a crudo e tante buone verdure.
Buon appetito!