La marmellata di castagne è sicuramente la mia confettura autunnale preferita! Ne andiamo ghiotti in famiglia! A colazione su una fetta di pane tostato sprigiona un gusto così intenso che non resistiamo e facciamo il bis o il tris. Ma non solo, è perfetta per guarnire crostate, frollini caserecci, pan di Spagna! E così ogni anno, dopo la nostra consueta raccolta nei boschi, seleziono le migliori, le lesso e inizio la preparazione.
I passaggi sono semplicissimi, ma serve un po’ di pazienza e una lunga cottura in due diversi tempi per ottenere la giusta cremosità. In totale, serviranno 2 ore per invasare la marmellata.
Gli ingredienti sono 3 castagne o marroni, acqua e zucchero…
Che ne dite allora? Vado al dunque e vi mostro come procedo! Il risultato è delizioso, sono certa che vi metterete subito ai fornelli! Ma prima, ricordate sempre di sterilizzare i baratto. Fateli bollire per una buona mezz’ora da soli, senza il tappo. Lessate i coperchi per 5 minuti appena, in modo da non compromettere l’efficienza della guarnizione. Prelevate il tutto con la pinza alimentare e lasciateli asciugare all’aria.
E ora? Apro le danze di questa ricetta!
Marmellata di castagne: ingredienti e preparazione
Per questa ricetta servono:
- castagne, 1-1,1 Kg crude o 550 – 600 grammi già lessate
- acqua, 450 ml
- zucchero, 250 g
- vasetti, 2 ad 250 g
- 1 pizzicotto di sale
Come primissima cosa, incidiamo le castagne più belle, tonde grandi e senza muffa. Mettiamole in una casseruola capiente, sommergiamole con l’acqua fredda quanto basta, aggiungiamo un pizzicotto di sale e portiamo a bollore. Lessiamole per 30 minuti, scoliamole e teniamole in un canovaccio pulito per circa 15 minuti, poi le sbucciamo, eliminando anche la pellicina interna. Passiamole al mixer creando una purea.
In una pentola mettiamo l’acqua e lo zucchero e facciamolo sciogliere per bene a fiamma media, rimestando con un cucchiaio in legno.
Quando lo zucchero è ben sciolto aggiungiamo la purea di castagne. Lasciamo cuocere per 15 – 20 minuti e frulliamo nuovamente.
Spegniamo il gas e attendiamo che intiepidiscano leggermente.
Assaggiamo e se la consistenza è dolce e cremosa, possiamo procedere ad invasare; se, invece, risulta un po’ troppo pastosa, aggiungiamo ancora un goccio d’acqua e portiamo a cottura fino ad ottenere il risultato che ci aggrada.
Versiamola nei barattoli sterili e colmiamoli arrivando ad 1 centimetro dal bordo. Avvitiamo i coperchi e capovolgiamoli. Lasciamo raffreddare del tutto e poi gustiamoli!
Ma come dobbiamo conservarli?
Una volta aperti, in frigorifero, ma vanno consumati entro una decina di giorni.
Se ancora chiusi, potete riporli in frigorifero per 2/3 mesi o nel congelatore per 1 anno.
Ma se volete tenerli in dispensa, per oltre un anno, dovete pastorizzarli.
Ecco come procedere: cuoceteli sigillati in un tegame colmo di acqua per mezz’ora almeno.
Lasciateli raffreddare all’interno, poi prelevateli, asciugateli e riponeteli in un luogo fresco e asciutto.
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