Tutti abbiamo in dispensa almeno una confezione di cracker! Sostituiscono il pane egregiamente, alcuni promettono un apporto di fibre tale da regalarci rapidamente l’impressione di sazietà. Sono pratici, versatili, perfetti per uno snack fuori casa quando la fame assale, ma non vogliamo appesantirci con alimenti più elaborati. Ma non è tutto oro ciò che luccica, se come riporta The Guardian contengono tracce di glifosato.
L’allarme giunge repentino e si estende anche ad altri prodotti per la colazione come cereali, biscotti, fino a coinvolgere in parte alcune marche di miele.
È la Food an Drug Administration (FDA) a sollevare il polverone, dopo avere approfondito alcuni test per testare la presenza di questo erbicida. Pare, da indiscrezioni non ancora comprovate, che sia ovunque. E nulla è cambiato dal non lontano 2017 quando un chimico interno, Richard Thompson, dichiarò ai suoi collaboratori tramite mail che questo pesticida era risultato contaminare qualsiasi cibo americano.
Da qui l’invito da parte del professor Tracey Woodruff, docente presso la San Francisco School of Medicine della University of California, a divulgare i dati. Ma nulla di ufficiale è stato tutt’oggi rivelato, nonostante le indagini condotte a latere dal The Gardian per portare alla luce la verità
Cosa dedurne allora? Scopriamolo insieme!
Cracker: tracce di glifosato in cereali e biscotti. Ne sono pieni proprio quelli che mangiamo sempre
Questa allerta così allarmante che coinvolge qualsiasi alimento sulle tavole americane deve spingerci a riflettere.
Se è vero che parliamo di un problema grave oltre oceano, lo è altrettanto il fatto che in UE l’utilizzo del glifosato è ancora permesso. Ecco perché la questione potrebbe farsi preoccupante anche alle nostre latitudini.
Da noi, il suo uso non è intensivo come negli Stati Uniti, ma vi si ricorre per coltivazioni di soia, mais, grano e avena, tutti ingredienti di cracker, biscotti e alimenti specifici per la prima colazione. I limiti massimi consentiti sono sempre rispettati, ma, purtroppo, siamo soggetti all’effetto cokctail, motivo per cui dobbiamo forzatamente alzare la soglia di attenzione nei confronti di quanto riportato in etichetta.
Il glifosato, infatti, potrebbe causare mutazioni cellulari e ormonali non trascurabili nel breve e nel lungo periodo, ma nulla di certo è ancora stato davvero dimostrato. Gli studi a riguardo sono ancora in corso. Qui trovate tutte le informazioni divulgate dall’AIRC.
Cosa fare nell’attesa di un verdetto che permetta o vieti definitivamente il ricorso a questo erbicida?
Consumare per lo più alimenti biologici, certificati, che tutelino la salute del pianeta e nostro diventa una priorità per mettere noi e l’ambiente al riparo dai possibili rischi.