Colesterolo e glicemia: scopri che succede se mangi le castagne
Colesterolo e glicemia: scopri che succede se mangi le castagne. Ci sono alimenti che possono aiutare ad abbassare il colesterolo.
Un etto o poco più di fagioli, per esempio, possono abbassare il cosiddetto colesterolo “cattivo” (LDL). È un dato che è venuto fuori da uno studio pubblicato sulla rivista ufficiale dei medici canadesi, il Canadian Medical Association Journal.
Che cosa c’è nei fagioli che può aiutare contro il colesterolo? Innanzitutto una importante quantità di fibre, che sono capaci di rallentarne in maniera significativa l’assorbimento.
E poi sono essi stessi poveri di colesterolo: se si mangiano al posto di cibi che ne presentano in quantità, questo può contribuire ad abbassarne il carico totale.
Ma non solo: i fagioli contengono anche proteine vegetali e possono aiutare a tenere alla larga il diabete.
Frutta per abbassare la glicemia?
Sì, certo. Le fragole, per esempio, che consumate a fine pasto possono far calare l’indice della glicemia. È sconsigliabile, però, mangiarle come spuntino tra un pasto e l’altro.
Bisognerebbe preferire quelle meno mature e andrebbero mangiate intere, non frullate. Se si frullano è bene associarle a grassi, proteine e fibre, che possono essere contenuti, per esempio, nella frutta oleosa, negli avocado, nel cocco grattugiato. Se soffrite di glicemia alta, non dovreste mangiare più di 200 grammi di fragole.
E le castagne?
Sono ricche di fibra, di minerali, di vitamine, e in generale di sostanze antiossidanti e grassi sani.
Contengono anche polifenoli e tannini. Non impegnano troppo il sistema digestivo e si possono consigliare nei casi di mancanza d’appetito e anemia.
Presentano anche una buona quantità di potassio, il che è buono per la pressione del sangue, in caso fosse un po’ alta. Buono è anche il loro contenuto di vitamine del gruppo B, cruciali per il benessere del cervello e del sistema nervoso in generale.
Come è noto, infine, dalle castagne si può ricavare un’ottima farina, buona per fare pane, polenta, frittelle e torte. Si tratta di una valida alternativa rispetto alla farina bianca raffinata.